Plant Revolution di Stefano Mancuso

Per la nostra nuova rubrica "Un libro al mese" non potevamo esimerci dal suggerire la lettura di quello che per noi è diventata la fonte di ispirazione per il nostro progetto.
Plant Revolution, di Stefano Mancuso, non è solo un libro, è molto di più, arriva ad essere (almeno per noi) un vero e proprio punto di riferimento.
Dalla lettura di questa meraviglia tutti noi possiamo trarre insegnamenti unici ed essenziali. Per dirla con le parole dell'autore "Se vogliamo migliorare la nostra vita non possiamo fare a meno di ispirarci al mondo vegetale" e così, riga dopo riga, scopriamo che le piante sono un esempio di democrazia perfetto, che non hanno un centro di comando e che, proprio in virtù di questo, riescono a sopravvivere da milioni di anni. Loro sono modulari, si basano sul mutuo aiuto, manipolano il mondo animale per assicurarsi la sopravvivenza in situazioni estreme. Loro non costringono ma convincono, loro non scappano dai problemi (e come potrebbero farlo dal momento che sono sessili) li affrontano e li fanno diventare un punto di forza. Solo perchè non hanno mani, piedi, bocca e orecchie non significa che non siano degli esseri viventi.
Stefano Mancuso dice chiaramente che se l'intelligenza di una specie vivente si misura in base all'unica cosa che conta per la specie stessa, e cioè la sua sopravvivenza e proliferazione, allora dobbiamo proprio chiederci chi sia più intelligente tra la razza umana e quella vegetale.
Sicuramente non serve ricordarlo, ma se qualcuno ancora non conoscesse il nostro mentore vi possiamo dire che Stefano Mancuso è un neurobiologo di fama mondiale, professore all'Università di Firenze, dirige il Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale. Membro fondatore dell'International Society for Plant Signaling & Behavior, ha insegnato in università giapponesi, svedesi e francesi ed è accademico ordinario all'Accademia dei Georgofili. Nel 2012 è stato indicato da "La Repubblica" tra i venti italiani destinati a cambiarci la vita e noi ci crediamo... la nostra l'ha già cambiata.
Buona lettura dunque, e fateci sapere cosa ne pensate.
Noi di Parcobello