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  • Laura

Piccolo manuale illustrato per cercatori di foglie

di Serena Fantini




Si avvicina l’estate e in attesa di ripartire con le attività nel verde per grandi e piccini, vorrei consigliarvi un libricino da mettere in valigia che personalmente trovo delizioso, sia nelle illustrazioni di Sofia Paravicini che nei testi di Giuseppe Zare, perché invita a muoversi nel verde con quello stimolo giocoso che piace tanto a noi di Parcobello. Premetto: non è un libro per bambini nel senso che è stato scritto per i grandi ma nulla vieta di utilizzarlo per coinvolgere anche i piccoli, per esempio durante una camminata in mezzo alla natura.


“Conservare la foglia di un albero tra le pagine di un libro è (…) un atto entusiasta e indifeso con cui aggrapparsi a una parte dell’infanzia dominata da stupore e curiosità, che non andrebbe mai abbandonata”. Così scrive l’autore Giuseppe Zare e noi lo sappiamo bene. Spesso capita che i genitori che accompagnano i figli ai nostri laboratori ne escano più coinvolti di loro, perché la natura stimola e risveglia il nostro bambino interiore.


Ma torniamo a questa sorta di piccolo album che invita a collezionare le foglie di venti alberi diversi, attraverso “venti incontri – come scrive l’autore – raccontati con parole e immagini nel tentativo di unire timidi accenni di botanica a leggende e storie sul rapporto tra alberi ed esseri umani”.

Incontreremo così l’acero, la betulla, il ciliegio, il limone, il platano, la quercia, l’ulivo, tanto per citarne alcuni e non potremo resistere al desiderio di riempire gli spazi lasciati vuoti con le loro foglie.


Una lettura davvero piacevole che invita a compiere passeggiate in natura per aguzzare la vista con trepidazione e la smania del collezionista di figurine, alla ricerca degli alberi citati. Ci perdonino le nostre bravissime educatrici ambientali, che insegnano ai bambini a raccogliere solo ciò che la pianta ha lasciato andare, se ci soffermeremo davanti a un fico per scegliere con cura una foglia nuova da staccare dal ramo (una soltanto!), abbastanza piccola da essere racchiusa tra le pagine del libro e poter dire “ce l’ho!”.


È un libro che ha un presente stimolante e un futuro dolce perché “essiccare una foglia (…) serve a tendere un agguato alla memoria che scatterà quando la ritroveremo perfettamente conservata, recuperando il vecchio libro da uno scaffale”.


Consigliato ad amanti della natura un po’ curiosi e un po’ romantici.





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