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MICROGREENS sul davanzale

di Antonella Impellizzieri


Si avvicina il finire dell’inverno, e la voglia di verdure fresche e fragranti appena raccolte nell’orto si fa sempre più intensa. Tuttavia, nonostante il riscaldamento globale, febbraio non permette ancora di coltivare le verdure in piena terra e non sempre si ha a disposizione una serra.

Possiamo però toglierci la soddisfazione di gustare nel piatto la freschezza dell’orto con le microverdure, alimenti ricchi di sapore che garantiscono una pronta scorta di aggiunte gustose e nutrienti per i piatti, soprattutto nei mesi più freddi, quando l'orto è poco disponibile



Cosa sono le microgreens?

Si tratta di verdure neonate le cui minuscole foglie si raccolgono a pochi giorni dalla germinazione e, sebbene siano piccole, aggiungono sapore ai piatti, spesso più intenso di quello della pianta cresciuta. Sono inoltre ricche di vitamine e minerali e forniscono livelli di nutrienti più elevati rispetto alle loro controparti mature.



Quali sono i semi adatti?

Per un assaggio delle prime verdure primaverili, possono essere coltivati come microgreens i cavoli, per esempio le varietà "Red Drumhead" e "Greyhound" che offrono colori contrastanti.

I germogli di piselli sono gustosi, croccanti e belli da vedere, soprattutto quando iniziano a spuntare i viticci. Hanno lo stesso sapore dei piselli freschi e giovani.

Uno dei preferiti della cucina asiatica è il crisantemo a ghirlanda che cresce in modo particolarmente rapido e ha un sapore che ricorda i broccoli o lo zafferano.

Vi sono poi varietà multicolori di bietole, come la "Bright Lights", da scegliere per i loro bei gambi e per il loro sapore simile a quello degli spinaci.

Sperimentando con altri semi si ottiene un raccolto vario e colorato. Alcuni esempi sono il coriandolo, la barbabietola, la rucola, la senape, gli spinaci, il cavolo e il ravanello.





In senso orario dall'alto: Crescione, bietola 'Bright Lights', crescione, mix di foglie piccanti, crisantemo a ghirlanda, barbabietola 'Bull's Blood' e pisello 'Twinkle'. Al centro, cavoli "Red Drumhead" e "Greyhound".





Cosa serve per la coltivazione?

Oltre ai semi, quel che serve è davvero poco:

- Un davanzale luminoso,

- Vaschette per alimenti o altri imballaggi di riciclo tipo vasetti yogurt

- Carta da cucina o tappetino poroso

- Acqua con nebulizzatore

Il compost non è necessario in quanto le foglioline sono in grado di ottenere tutto ciò di cui hanno bisogno dalla loro riserva interna di cibo, nota come endosperma. La mancanza di un terreno di coltura tradizionale permette di osservare i semi mentre mettono le radici prima che spuntino i germogli.

Eventualmente un coperchio trasparente come una ciotola di vetro può favorire la germinazione durante la fase di dormienza dei semi. Il coperchio viene rimosso quando i germogli sono ben radicati.

I semi devono essere seminati abbastanza vicini tra loro, senza toccarsi ed è importante controllare che non ammuffiscano.



Poiché il ciclo di coltivazione dei micro-ortaggi, dopo la germinazione che va da 2 a 5 giorni, varia da 5 a 21 giorni in base alla specie scelta, è possibile procedere alla raccolta quasi settimanalmente, non appena spuntano le prime foglioline. I microgreens potranno essere raccolti manualmente, tagliando le piantine a pochi millimetri dalla superficie, per essere consumati immediatamente oppure per essere conservati per una o 2 settimane.


Per assicurare una fornitura costante di foglioline alla tua tavola, procedi alla semina settimanale in modo che avrai a disposizione una nuova produzione pronta per essere tagliata, non appena la precedente avrà finito di crescere.


“Don’t judge each day by the harvest you reap but by the seeds that you plant”

Robert Louis Stevenson





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