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Malerbe, “Ospiti indesiderati”

di Antonella Impellizzieri


Qualche mese fa Noi di Parcobello, insieme ad altre associazioni di quartiere, abbiamo deciso di prenderci cura di un piccolo pezzetto di verde nei giardini Belisario di piazza Udine. Abbiamo coinvolto scuole, bambini e passanti per realizzare un’aiuola profumata e sempreverde.


Dopo un primo tentativo non perfettamente riuscito, ci abbiamo riprovato, più consapevoli degli errori da non ripetere. Abbiamo raccolto dei fondi, coinvolto dei professionisti, degli sponsor e organizzato delle attività di quartiere per realizzarla, mantenerla e farla crescere.

Ora la nostra aiuola è molto apprezzata e ci piacerebbe che continuasse a crescere rigogliosa e bella.

Nella stagione primaverile, complice l’alternarsi di acqua e sole, ci siamo trovati a dover combattere le cosiddette “erbacce”. Ci è sembrato strano dover sopprimere alcune specie vegetali, in favore di altre, ma abbiamo capito che poiché ci troviamo in un contesto urbano e non in campagna, la scelta è inevitabile. Inoltre, le malerbe si stavano appropriando di spazi che noi non avevamo loro destinato, infestando anche le aree della nostra aiuola ricoperte di cippato di legno.


fonte: parcobello


Cosa sono le malerbe?

Nessuna specie vegetale nasce di per sé infestante o ornamentale, ma il suo ruolo - gradito o insopportabile - dipende dal contesto in cui si manifesta.

Secondo il Terminology Committee of the Weed Science Society of America (1956), le malerbe sono “tutte quelle specie vegetali che sono presenti là dove non sono desiderate”.

Vi è insomma una componente soggettiva abbastanza elastica nel giudicarne la parte all’interno di uno spazio aperto. Per esempio: un unico girasole nato in un campo di erba medica diventa una malerba, così come un tagete in mezzo a un’aiuola di margheritine, mentre è evidente che un campo di girasoli o un’aiuola di soli tageti rappresentano un obiettivo desiderato. Nessuna delle due è di per sé un’infestante (il girasole è pianta alimentare o ornamentale, il tagete è un’annuale da fiore), ma è proprio la singola pianta “diversa” a diventare erbaccia perché “stona” con il contesto.

In genere, inoltre, le malerbe sono piante spontanee: nessuno le ha intenzionalmente piantate, ma sono frutto di una propria efficace strategia riproduttiva volta ad ottimizzarne le energie.


fonte: pixabay


Si tratta di piante con semi piccoli facilmente trasportabili dal vento, che si intrufolano laddove trovano un granello di terra e avendo scarse esigenze di temperatura, terreno, acqua e nutrimento, proliferano ovunque. Aiuole e bordure in cui abbondano i nutrienti, fessure fra le lastre e tappeto erboso diradato, sono spazi in cui queste pioniere germogliano, si accrescono, vanno a fiore e poi a seme, producendo a loro volta migliaia di semi.

Ecco perché le malerbe non muoiono mai!!!


Come prevenire le erbe infestanti?

Bisogna essere tempestivi!


La pulizia è un metodo di lotta razionale e molto efficace per prevenire le erbacce: una malerba estirpata prima che vada a seme è una in meno, mentre un’erbaccia lasciata fino a disperdere i semi significa un considerevole numero di infestanti in più da eliminare in futuro.

Per evitare che germoglino di nuovo dopo la sarchiatura, le erbacce dovrebbero essere completamente sradicate. Il metodo più pratico consiste nello zappare il terreno secco con l’ausilio di un coltello. Nelle aiuole seminate è più pratico combattere le erbacce con una zappetta affilata.

L’estirpazione, detta “scerbatura”, va fatta a mano o con l’apposito attrezzo circa una volta a settimana. Bisogna assicurarsi di eliminare le erbacce una ad una, comprese le radici, prima che vadano a fiore.


fonte: thinkstockphotos


Per ridurre il quantitativo di erbacce un buon metodo è quello di coprire il terreno con un telo nero pacciamante oppure cospargerlo con uno strato di ca. 5-8 cm di pacciamatura o truciolato di legno, oppure entrambe. Infatti, la maggior parte delle erbacce da giardino germoglia grazie alla luce.


Questa è la soluzione che abbiamo adottato noi di Parcobello per piazza Udine. E invitiamo tutti gli abitanti del quartiere ad estirpare qualche erbaccia quando passano del tempo ai giardini Belisario. Cosi come negli altri parchi cittadini.


In alternativa, si può ricorrere al diserbo chimico. Ma a noi di Parcobello piace

davvero poco…




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