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Giugno - carico di fichi

di Antonella Impellizzieri



Il fico non è riservato esclusivamente ai paesi mediterranei. Cresce anche nei giardini del Nord, ma ha bisogno di calore per produrre frutti dolci.


Lo spirito mediterraneo

Insieme alla vite e all'olivo, il fico è una delle piante mitiche della civiltà mediterranea. Originaria dell'Asia Minore, la coltura del fico era già nota 3000 anni prima della nostra era: pare che gli egizi vedessero nel fico un dono degli dei. Nei giardini di Babilonia, alberi di fico stavano accanto a gelsi, palme, datteri, melograni e giuggioli. Greci e romani ampliarono l'area del fico piantandolo tutto intorno al Mediterraneo.


Il fico domestico, Ficus carica

Ficus carica appartiene alla famiglia delle Moraceae e al genere Ficus. È un albero da frutto che può raggiungere i dieci metri di altezza nella sua zona di origine, ma le sue dimensioni si riducono quando si insedia in regioni più settentrionali, dove non supera i due o tre metri.

Il fico è un albero rustico, che cresce facilmente anche in condizioni di temperatura sfavorevole, ma prospera solo in condizioni calde e riparate. Quando la temperatura scende sotto i -12°C, il legno dell'anno può congelare completamente. Al di sotto di –17°C, è interessata l'intera parte aerea. Fortunatamente le radici sopravvivono fino a -20°C e germogliano in primavera dopo le gelate.

Se l'inverno si preannuncia rigido, la base del tronco del fico deve essere ricoperta con una protezione, quale ad esempio uno strato di paglia, la juta o pellicola geotessile. I frutti che nascono in autunno sono particolarmente fragili durante i periodi di freddo estremo.

Ci sono molte varietà di fichi. Alcuni hanno la forma di una trottola o di una borsa più o meno allungata. La loro dimensione varia da quella di un uovo di piccione a quella di un uovo di anatra. In base ai colori distinguiamo i fichi verdi ma anche bianchi, gialli, viola, grigi o rossi. Il fogliame deciduo è molto decorativo: può essere profondamente tagliato da tre a cinque lobi, palmato o lanceolato.

Alcuni fichi danno frutti fino a tre volte in un anno. Una prima ondata compare in primavera con fruttificazione sul legno dell'anno precedente. Di solito sono buoni da mangiare in piena estate.

Prima di produrre i fichi, l'albero necessita di un periodo di radicazione, un buon apporto di fertilizzante senza troppo azoto e annaffiature regolari durante i primi due anni. Il fico cresce molto rapidamente. Va potato regolarmente per limitare la produzione di tralci troppo lunghi e per sfoltire i rami per dare più sole ai frutti. I rami troppo lunghi possono essere tagliati più volte all'anno e i rami vecchi che hanno già dato frutti possono essere rimossi.

Attenzione, il liquido bianco che fuoriesce dai gambi tagliati può causare allergie cutanee, al pari di ustioni di alto grado!

Pur possedendo un apparato radicale molto sviluppato, il fico cresce in poco terreno; sopporta terreno asciutto, preferibilmente calcareo, con un composto leggero, meglio se ben drenato tra le pietre. Preferisce una posizione riparata dai venti di tramontana, asciutta e molto soleggiata, ad esempio un cortile interno o l'angolo di una terrazza esposta a sud o sud-ovest.


Frutti o fiori?

Botanicamente il fico non è un frutto ma un'infiorescenza contenuta in falsi frutti, specie di piccole urne a forma di pera dette siconi. Dopo la fecondazione dei fiori, l'infruttescenza carnosa, gonfia di nettare dolce, produce numerosi semi che sono i veri frutti.



Fresco o essiccato

Mangiati freschi, i fichi portano i sapori della loro polpa succosa e mielata; secchi, mantengono tutte le loro qualità. Sono molto digeribili, nutrienti e ricostituenti perché ricchi di zuccheri e minerali.

Si prestano molto bene anche alla composizione di piatti cucinati, marmellate e composte: degni di nota ad esempio, sono l’abbinamento di marmellata di fichi e foie gras, per palati esigenti, o l’abbinamento di salame e fichi, per palati nostrani.




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